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LAVORO DI FEDERICO FAMBRINI RESPONSABILE DELLA COMUNITA'
30-31 marzo 2004 CONFERENZA SUI MINORI MIGRANTI NON ACCOMPAGNATI
Le Associazioni : Accoglienza e integrazione dei minori NoN AccompagnatiA cura di Federico Fambrini e Sara Vitali
In rappresentanza delle Associazioni e Cooperative che operano sul territorio della provincia di Lucca sui minori
Le Associazioni e Cooperative coinvolte sono:
R.A.M (Proteo Centro studi, ARCI ) - G.V.A.I - Consorsio Sirio - Associazione Ghibli - UNICEF-
Il Minore straniero non Accompagnato
In base al regolamento del Comitato dei minori Stranieri ( DPCM 535/99) riteniamo opportuno suddividere la tipologia del minore straniero non accompagnato in tre sottogruppi evidenziando per ognuno di loro le specifiche fasi di interazione delle associazioni che affrontano il tema dell'immigrazione, presenti sul territorio della Provincia di Lucca.
E' definito " Minore straniero non accompagnato presente nel territorio dello stato" il minore non avente cittadinanza Italian o di altri stati dell'Unione Europea che, non avendo presentato domanda di Asilo, si trova in italia privo di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili in base alle leggi vigenti nell'ordinamento italiano ( Minore Completamente solo) .
Oltre i minori completamente soli rientrano in tale definizione anche i minori affidati di fatto ad adulti ( entro il 4° grado di parentela) che non nè siano tutori o affidatari in base al provvedimento formale in quanto comunque privi di rappresentanza legale in base alla legge italiana ( Minori non completamente soli ).
Purtroppo i minori non completamente soli, si trovano spesso anche in stato di abbandono perchè i parenti non sono moralmente e/o materialmente idonei a provvedervi ( Minori non completamente soli con parenti non idonei).
1. Minore Completamente solo
Il minore completamente solo si trova a vivere tre fasi diverse:
Pronta accoglienza- inserimento e integrazione nella Società, stabilizzazione del suo percorso in Italia.
PRONTA ACCOGLIENZA
Il minore in questa fase può essere " soccorso" o dalla rete delle associazioni o dalle Forze dell'Odine.
Entrambe, devono segnalare immediatamente la presenza del minore al: Comitato dei minori stranieri, Procura presso il Tribunale dei Minori, Questura Ufficio Minori ( se segnalato dalle associazioni), Servizi Sociali.
Questi ultimi hanno l'obbligo di prenderselo in carico e procurargli Immediatamente una sistemazione abitativa protetta ( Comunità e Centri di Accoglienza).
INSERIMENTO E INTEGRAZIONE NELLA SOCIETA'
Questa seconda fase risulta essere la più delicata perchè prevede, dopo una attenta osservazione del minore da parte dei servizi e degli operatori della Comunità nella quale vive, l'attivazione di un percorso individuale mirato all'inserimento nel tessuto sociale.
In questa fase le associazioni vengono chiamate nuovamente in causa per la formazione.
Se il minore risulta essere in età scolare, il supporto è garantito da progetti specifici ( didattici e non) come quello di mediazione linguistico culturale ( Ghibli e Consorsio Sirio), quello riguardante lo sport ( Consorsio Sirio), corsi di alfabetizzazione e sostegno didattico in orario extrascolastico ( Ghibli).
Se il minore ha un età superiore ai quindici anni i servizi sociali e le Comunità sanno di poter contare sull'orientamento in ambito formativo che sia la R.A.M che il consorsio Sirio possono fornire.
Per accedere ai corsi di formazione è comunque indispensabile che il minore sia in possesso del permesso di soggiorno per minore età ( MINET Art.28).
Associazioni e Cooperative come GVAI, R.A.M, Consorsio Sirio, seguono il minore accompagnandolo in prima persona o rivolgendosi ai servizi sociali, all'Ufficio Stranieri della Questura di Lucca.
STABILIZZAZIONE DEL SUO PERCORSO IN ITALIA
Quando il minore si approssima al compimento del diciottesimo anno di età, nasce il problema della sua stabilizzazione in Italia fuori dalle strutture protette.
I servizi Sociali possono in questo caso percorrere due strade diverse :
Richiedere l'Affidamento al Tribunale dei Minori o aprire una Tutela.
Tante volte però le richeste si bloccano soprattutto in Tribunale e il minore rischia di diventare maggiorenne senza aver ricevuto il decreto di Affidamento.
Anche in questo caso associazioni come il GVAI, R.A.M, Ghibli e Consorsio Sirio, si impegnano a sollecitare il Tribunale al fine di una regolarizzazione stabile per il minore.
In questa fase il minore è prossimo alla dimissione dalla Comunità ed è per questo che sopraggiunge la necessità della ricerca di un nuovo alloggio.
Associazioni come il GVAI, la R.A.M , Ghibli e il Consorsio Sirio si impegnanano da anni in questo settore.
2.Minore non completamente solo
Il minore completamente solo si trova a vivere due diverse fasi:
Inserimento e Integrazione nella Società-Stabilizzazione del suo percorso in Italia.
INSERIMENTO E INTEGRAZIONE NELLA SOCIETA'
Il minore in questa prima fase intercede, assieme ai parenti, presso le nostre associazioni ( R.A.M e consorsio Siro) per informazioni riguardo la sua regolarizzazione.
Informiamo subito che il grado di parentela deve rientrare entro il 4° grado e illustriamo tutta la documentazione necessaria al fine di un apertura di tutela.
Devonop farsi spedire dal paese di origine:
Un foglio da parte dei genitori che esprima la loro volontà riguardo la permanenza in Italia di loro figlio presoo il parente che vuol aprire la Tutela .
Una volta aperta la tutela, il minore e il parente ripassano presso i nostri sportelli e vengono accompagnati alla Questura ( Ufficio Immigrazione) per il rilascio del permesso di soggiorno per affidamento.
STABILIZZAZIONE DEL SUO PERCORSO IN ITALIA
La stabilizzazione del minore si differenzia in base alle attitudini del minore e alla disponibilità del parente.
Se il minore risulta in età scolare, può essere supportato da progetti specifici ( didattici e non) come i progetti di mediazione linguistico culturale ( Ghibli e Consorsio Sirio), progetti sport ( Consorsio Sirio), corsi di alfabetizzazione e sostegno didattico in orario extrascolastico ( Ghibli).
Se il minore ha un età superiore ai quattordici anni può essere orientato verso la scelta di una formazione professionale ( R.A.M, Consorsio Sirio).Altrimenti viene seguito nella ricerca di un lavoro.
3. Minore non completamente solo con parente non idoneo
Anche se questo tipo di minore ha parenti in Italia rientra in tutte le tre fasi del minore solo.
I parenti non sono in grado di mantenerlo e in tanti casi lo avvicinano al mondo dell'illegalità.
Ecco perchè crediamo che questa tipologia sia la più a rischio.
Una volta ritrovato dalla Forza di Polizia o dalle Associazioni, viene segnalato ai variEnti ed inserito dai Servizi Sociali presso le Comunità
GLI ENTI FONDAMENTALI NELLA RETE
Da quanto abbiamo detto possiamo notare che un ruolo fondamentale per il futuro del minore è dato dal Comitato e dal Tribunale dei Minori.
Comitato dei minori
Il comitato dei minori ha la funzione di analizzare la situazione del minore non accompagnato presente sul territorio italiano.
Tramite i servizi Sociali Internazionali, deve verificare lo stato della famiglia nel suo paese natio disponendo il rimpatrio assistito, nel caso in cui la famiglia non presenti grossi problemi che possono intaccare lo sviluppo psico-affettivo del minore, o l'affidamento a famiglie affidatarie o ai servizi sociali.
Purtroppo i tempi del Comitato dei Minori sono estremamente lunghi e questo nella stragande maggioranza dei casi impedisce il ricongiungimento del minore con la famiglia d'origine e porta al suo " parcheggio" nelle Comunità.
Tribunale dei Minori
Ha il ruolo di disporre l'affidamento del minore alla Comunità o ai Servizi Sociali.
Anche in questo caso il tempo per la disposizione dell'affidamento è troppo lungo e tanti minori ( soprattutto quelli arrivati in Italia a 17 anni) non riescono a rinnovare il permesso di soggiorno dopo il 18° anno di età.
PROBLEMATICHE E SUGGERIMENTI PER LO SVILUPPO DELLA RETE.
Dalle relazioni presentate dalle associazioni presenti sul territorio è emersa la necessità di creare nuovi corsi sulla mediazione, l'idea di mediazione non è la stessa proprio perchè non c'è mai stata nessuna oppurtunità di approfondire questo concetto e di confrontarlo.
Un altro approfondimento necessario sembra essere quello culturale.
La rete deve essere allargata e rafforzata ( parliamo di linguaggi diversi e non riusciamo ad incontrarci sugli obbiettivi).
Troppo spesso le difficoltà burocratiche diventano un ostacolo insommontabile un protocollo per un lavoro di rete costruito su una piattaforma condivisa da tutti, forse sarebbe una soluzione interessante.
Possono essere di estremo aiuto e supporto incontri periodici ( tavole rotonde) fra i diversi soggetti che operano in questo campo per comunicare, confrontarsi, proporre nuovi strumenti d'intervento.